Dal bruciore di stomaco al rigurgito acido, fino al disturbi della deglutizione: problematiche comuni che possono tuttavia complicarsi e diventare patologie croniche. In medicina si parla di malattia da reflusso gastroesofageo, una particolare malattia la cui origine va ricercata, per l’appunto, nel reflusso involontario di liquidi dal tratto gastroesofageo. Nelle persone sane il contenuto dello stomaco non raggiunge l’esofago in quanto quest’organo risulta chiuso ermeticamente da un muscolo e, pertanto, protetto dagli influssi dannosi dei succhi gastrici. Normalmente questa barriera viene superata soltanto durante il vomito.

La malattia da riflusso, per contro, è caratterizzata da un aumentato riflusso della secrezione acida gastrica nell’esofago. Ciò provoca danni notevoli alla mucosa sensibile dell’esofago. Già in presenza di piccoli disturbi, la mucosa dell’esofago può evidenziare lesioni importanti. Da notare come la malattia da reflusso, spesso, tenda a peggiorare se non trattata in modo adeguato. Per evitare complicazioni è necessario instaurare una terapia attiva tale da ridurre la produzione del succo gastrico. E dato che, in seguito al miglioramento e interruzione del trattamento medico, si verifica sovente una riacutizzazione dei disturbi, è opportuno orientarsi su una terapia o lungo termine. Vediamo quindi i sintomi caratteristici delle malattie da riflusso gastoesofageo.

BRUCIORE DI STOMACO

Il bruciore di stomaco è il sintomo frequente della malattia da riflusso. Vengono definiti bruciori di stomaco i disturbi causati dal riflusso del succo gastrico acido dello stomaco e del contenuto dello stomaco stesso nell’esofago. Caratteristico è il bruciore retro-sternale all’estremità inferiore dello sterno e nella fossetta epigastrica, bruciore che si può estendere anche al collo e alla schiene. II bruciore di stomaco può durare parecchie ore ed è particolarmente frequente dopo i posti. Un’ora circa dopo l’assunzione degli alimenti, l’intensità dei disturbi raggiunge l’apice. II bruciore di stomaco può essere scatenato o peggiorare con l’assunzione di determinate sostanze o bevande o a causa di farmaci o del vizio del fumo. Anche chinarsi, sollevare pesi notevoli, o ancora subire un forte stress può determinare un aumento della sintomatologia dolorosa.

Quasi tutti hanno sperimentato prima o poi nella vita la sensazione dolorosa dovuta ai bruciori di stomaco. Per la maggior parte si tratta di disturbi lievi che, anche nelle persone sane, possono essere scatenati transitoriamente a seguito di pranzi copiosi e ricchi di grassi o a causa dell’assunzione di alcoolici. Tuttavia, un terzo della popolazione si lamenta una volta al mese di bruciori di stomaco, uno su cinque ne soffre più o meno frequentemente, mentre dal cinque al sette percento di tutti i soggetti riferiscono di avere quotidianamente bruciori di stomaco (tendenza in aumento). Sono interessate tutte le fasce d’età, fermo restando che questo disturbo è particolarmente frequente nelle persone che hanno superato i cinquant’anni. II bruciore di stomaco, per tutti questi motivi, gode della triste fama di “malattia popolare”.

RIGURGITO ACIDO

Nel linguaggio popolare si dice “ho l’amaro in bocca”, in riferimento a quella sensazione sgradevole che si prova quando si rimane delusi da qualcosa o qualcuno. La locuzione deriva in realtà dal “rigurgito acido”, un ulteriore sintomo tipico della malattia da riflusso che, molto spesso, compare insieme al bruciore di stomaco. Ciascuno di noi ha sperimentato la sensazione che si prova quando, improvvisamente, il succo gastrico acido risale fino alla cavità orale. Anche in questo caso vale la regola di buon senso: non sottovalutare le conseguenze del un rigurgito acido regolare o ricorrente. L’acidità di stomaco, per altro, è causa frequente di fastidiosa alitosi nel cavo orale. L’alitosi può nascondere pertanto un problema più serio: se persiste anche se si pratica un’igiene accurata dei denti si dovrebbe andare dal medico, soprattutto quando l’alitosi si presenta di colpo senza preavviso.

DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE

I disturbi della deglutizione possono presentarsi come difficoltà della deglutizione e come sensazione di un impedimento al passaggio di alimenti solidi e liquidi. La causa può essere dovuta a un restringimento dell’esofago a seguito di un processo infiammatorio. Talvolta si verifica una violenta sensazione di strozzamento con presenza di vomito. Difficoltà o disturbi della deglutizione sono sempre un sintomo allarmante che richiede un controllo medico anche in forma blanda tipo semplice percezione di un impedimento a deglutire.

ALTRI DISTURBI FREQUENTI

Il quadro sintomatico dei pazienti con riflusso è molto vario. Oltre ad una presenza significativa dei tre succitati sintomi principali, possono verificarsi anche disturbi atipici, che non vengono immediatamente messi in rapporto con la malattia da riflusso. Un numero non indifferente di pazienti, ad esempio, si lamenta di dolori al petto, raucedine, nausea e difficoltà di respiro (asma, tosse notturna, respiro affannoso e infiammazione della faringe e laringe). Di fatto la malattia da riflusso provoca talvolta disturbi localizzati all’esterno dell’esofago, in particolare nell’area dell’orecchio-naso-gola e lungo le vie respiratorie. In ragione di questo, il riflusso di sostanze acide nella faringe può provocare un cambiamento della voce, nonché raucedine e continuo raschiamento di gola. A causa della penetrazione del contenuto dello stomaco durante l’inspirazione, soprattutto di notte, è possibile che si verifichi anche una bronchite cronica. Una malattia da riflusso può anche celarsi dietro una malattia dell’orecchio-naso-gola, oppure dietro un disturbo del respiro, rimanendo oscura per lungo tempo, soprattutto quando questi sintomi atipici sono gli unici punti di riferimento.

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